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Kauto è leggenda. A lui il King George Chase VI, per la quinta volta

Kauto Star (Village Star), è nella leggenda. Ma non serviva la quinta vittoria nel King George Chase VI G1 a Kempton per dimostrarlo, perché lui, con i suoi 11 anni, ha scandito almeno 8 anni di corse in pista per dimostrare tutta la sua immensità. Ecco, in fondo il vero ed unico rammarico è quello che l'Italia ha pensato bene di non mostrarlo in tv, quando in realtà sarebbe stata l'unica cosa da far vedere nel giorno di Santo Stefano, dalle nostre parti. Un duello, nelle previsioni, con quel Long Run (Cadoudal) che era, tra l'altro, il sale di un duello che sembrava si corresse su un altro pianeta. 
Da loro, il Boxing Day è una giornata densa di tradizione, e siamo sicuri che gli smanettoni più scaltri non hanno perso un salto del Kauto campione, ieri pomeriggio, per un popolo che pensa che le corse dei cavalli siano uno spettacolo eccezionale che vale una cifra di soldi scommessi su chi, secondo la concezione di "appassionatoscommettitoreamantedelle corsenelsuocorollario", può essere il più forte. 
Da noi, evidentemente no, rinchiusi nel nostro "scommettificio" numerico che non vale più una cicca, o perlomeno così sarà. Nel senso, posso anche aver perso, ma resta nella retina la forza e allo stesso modo la potenza di un cavallo a cui, a tutto merito, verrà dedicata una statua ad Haydock, dove ha lasciato impresso nella memoria collettiva quei salti, e quel senso di  appartenenza ad un altro mondo. Questa è cultura ippica, che racchiude nel suo insieme tutta una serie di ragionamenti. Tornerà mai, quell'ippica che personalmente ho sfiorato ma che rivive nei racconti delle persone che professionalmente ho accanto? L'ottimismo è solo generazionale, ma nulla al confronto con la realtà dei giorni moderni che non lascia spazio al futuro ippico, ma quello vero. Delusione postnatalizia? Sicuramente. 
Ma parliamo allora del bello e di ciò che ha combinato Kauto, parte integrante di un qualcosa che con il carisma di Paul Nicholls e l'arte di Ruby Walsh, formano un mostro a tre teste. Hanno vinto con la perfezione dell'orologio che ha scandito i secondi (o i salti) in maniera impeccabile su quel temibile steeple. E Kauto ha cancellato un altro primato, quello stabilito alla fine degli anni ottanta (1990) dallo straordinario e indimenticato Desert Orchid (Grey Mirage) ottenuto a quasi 10 anni di età. Bello, anche per la straordinaria fisicità di un mestiere che logora..solo chi non si può permettere di ammirare un cavallo di 11 anni che salta con la maestria e la furbizia degna di un volpone. Bravo Kauto, regalaci sempre emozioni così, magari proprio a Cheltenham il 16 Marzo 2012 (quando da noi, chissà se si correrà) c'è la Gold Cup G1 dove il giovane (6 anni in 7) Long Run, è ancora il favorito.
Il video degli ultimi salti del King George Chase VI (ripresi da telecamera amatoriale di un appassionato davanti la tv) lo trovi qui: http://www.youtube.com/watch?v=Um9thCRU3aE , mentre il video intero di oltre 6,30min lo trovi cliccando qui: http://www.youtube.com/watch?v=tcZ9ooQdzLo

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