Quante sono le Pattern in Italia? Tante. E le Listed? Decisamente troppe...oltre le 60, e soprattutto non rendono secondo il criterio di selettività. Per un'ippica che deve ricostituirsi sotto l'aspetto formale e sostanziale, riproponiamo un approfondimento di Mario Berardelli che analizza la situazione in Italia, cerca di capire e studia soluzioni in proposito. Uno studio da conservare e da rileggere di tanto in tanto...di lato. un estratto delle prossime Pattern e Listed in programma in Italia....
Qualcuno ci prenderà per dei matti e forse avrà anche ragione. La realtà è che noi di Per Sport come tanti di voi siamo malati di passione per l’ippica. E’ vero la passione spesso non ti fa vedere la realtà, la passione non ti fa porre interrogativi, ti fa agire senza calcoli perché passione è anche amore. Insomma la casa brucia o la nave affonda e noi cosa stiamo facendo ? Per la ennesima volta ci mettiamo a studiare la situazione delle nostre corse di selezione convinti come sempre che proprio la ricerca della qualità, proprio la selezione sono i valori fondanti del turf. Tutto il resto è sovrastruttura, importante per carità ma se noi perdiamo di vista i fondamentali del nostro mondo lo condanniamo a morte , lenta o rapida che sia. Come si fa a non capire che ora più che mai noi di questi valori ci dobbiamo riappropriare e li dobbiamo porre a fondamento della ricostruzione, della rinascita, del progetto che noi inguaribili ottimisti , impazziamo o ci deprimiamo per un esito in pista, continuiamo a credere possibile , li a portata di mano, in altre parole non possiamo , ci rifiutiamo di pensare alla fine del nostro mondo. Sia chiaro : non c’è tempo da perdere, ci sarà da soffrire ma santo cielo diamoci un progetto realizzabile e remiamo tutti in quella direzione, la traccia è già ben disegnata, ogni istante perduto sarà gravemente nocivo. Per questo ancora una volta e a futura memoria di coloro che , prestissimo, saranno chiamati a disegnare lo scenario del turf italiano siamo qui a riflettere a voce alta insieme a tutti voi appassionati. Occorre costruire un programma di corse, bene. La base intellettuale, quella che ci deve coinvolgere e appassionare sono per forza le corse di maggiore selezione, lo scopo , il fine intorno al quale costruire la quotidianità che dovrà comunque essere sinergica e ottimizzata al momento più alto. Noi pensiamo che il nostro avvenire prossimo ( a quello futuro ancora non poniamo mente) sia quello di disegnare un settore di nicchia ( non è una “diminutio”) che abbia in se i fondamentali necessari a sostenere un eventuale sviluppo successivo quantitativo. Dobbiamo ripartire da valori certi e condivisi : le corse servono in primo luogo a selezionare quanto più possibile i migliori attraverso un percorso privilegiato che porti a realizzare questo scopo. Non dobbiamo fare il tragitto inverso e questo principio dovrebbe ben essere impresso nella mentre di tutti anche perché agendo in tal modo possiamo pretendere da chi desidera avere un qualsivoglia ruolo una indiscutibile reale preparazione ( qui ci sarà molto da lavorare) facendola finita una volta per tutte con gli orecchianti della domenica, con i pressappochisti del sabato ….Molto del crinale che ci sta portando al baratro lo dobbiamo alla impreparazione di chi ha ricoperto ruoli ( di tutti i generi ) senza avere avuto la necessaria competenza e preparazione. Ci sono dei principi che ci debbono guidare e sui quali ci deve essere condivisione . Il primo , esattamente come accade nella vita del Paese, è quello di essere consapevoli di essere inseriti in un contesto internazionale , prima europeo e poi anche mondiale, che ci impone dei comportamenti, che ci spinge ad un atteggiamento culturale che è diverso da quello che vorrebbe adottare chi invece pensa che il mondo del turf finisca nel proprio orticello. Questo respiro internazionale, questo orizzonte mercuriano è il dato saliente , l’elemento distintivo della cultura universale dei nostri tempi e lo è anche nel mondo ippico . Chi ci guiderà non dovrà mai abdicare a questo principio perché potrà con maggiore facilità comprendere e realizzare il resto. Ovvero tra le priorità quella di dotare il nostro turf di uno schema di programma che dalla selezione più alta scenda alla quotidianità sempre ispirandosi a questo dettato. Difficile, onestamente, aggiungere o togliere qualcosa alle nostre pattern : sono 29 e se fossero 25 non ci metteremmo a piangere come tendono a fare alcuni che pensano più alla forma che alla sostanza che ora come ora è fondamentale. Le corse di gruppo ( a parte il motivo economico scatenante ai primi anni 70) nascono per dare omogeneità alla selezione e nel mondo. Faticosamente nel tempi ci sono quasi riuscite anche se essendo il nostro un continuo divenire forse , la buttiamo la, potrebbero essere maturi i tempi di una nuova divisione: forse è ora del supergruppo seguito dai gruppi uno , due e tre. Forse è ora che le 10 o 15 corse davvero iper selettive nel mondo si sgancino dalla presenza nel gruppo uno e ne formino un altro che ovviamente si collocherebbe sopra a tutti. A voi la delizia di abbozzare, che bello, questo super elenco di corse da mettere accanto all’Arco che in fondo è la madre , oggi, di tutte le corse. Se poi dovessero risultare 20 nessun problema. Noi italiani non ci saremo, obiettivamente. Bene, pazienza, per noi è fondamentale avere la coscienza di essere parte comunque di questo mondo mercuriano e non di avere la stolta presunzione di restare isolati e fuori. Per questo non facciamo o faremmo un dramma se appunto invece che 29 avremmo 25 pattern , se qualche gruppo verrebbe retrocesso. Ripetiamo: per noi è più importante esserci sul serio e a giusto titolo e per questo che bisogna essere competenti e non emotivi. Costruito (ci potremo divertire in seguito come già abbiamo fatto a disegnare lo scheletro peraltro già valido delle nostre pattern) lo schema di gruppo occorre dare alle listed che sono le corse importanti che contribuiscono bene alla selezione un senso di autentico valore perché non possiamo più permetterci un elenco geopolitico che sembra quasi un emendamento al decreto mille proroghe con il quale il Parlamento distribuisce a pioggia soldi persino alle sagre di paese. No, le listed per farci essere a giusto titolo nel mondo non possono essere come oggi oltre 60 ma, sulla falsariga di ciò che accade negli altri paesi, in numero pari o appena di poco superiore a quello delle pattern. Altrimenti facciamo ridere e invece dobbiamo moralmente al grande lavoro che i nostri migliori operatori hanno compiuto e compiono un sussulto di serietà indispensabile se vogliamo partire con il piede giusto nella ricostruzione. Non più di 35 max 37 dovranno essere le nostre listed per essere credibili. Non entriamo ancora nel merito, lo facemmo nello scorso novembre e lo rifaremo a tempo debito. Cerchiamo di trovare tuttavia dei criteri guida. Possono essere listed in una sorta di classifica prima le corse per i due anni ( ovviamente quando si scenderà nel merito si valuterà), le corse per i tre anni e qui in prima battuta le preparazioni canoniche alle classiche e poi le eventuali consolazioni , infine gli scontri intergenerazionali e forse non ci potrà essere posto per le sole corse per anziani. Sono solo criteri, in oltre 40 anni di studio e militanza abbiamo maturato la saggezza di capire che non capiamo e non siamo più integralisti come a 30 anni. Criteri su cui discutere ma per favore con cognizione di causa non tanto per far vedere che si è detto qualcosa. Il turf italiano poi potrebbe elaborare un successivo elenco di corse, senza rilevanza internazionale, ma importanti per la determinazione di una selezione interna e indispensabili alla costruzione di un programma articolato cosi come blindato nella direzione della giusta selezione. Non si tratta di un contentino ma di un elenco, anche diviso in due categorie, di un centinaio di corse che potremmo chiamare di “rilevanza selettiva nazionale”. Se lavoreremo in questa direzione avremo elaborato 160 corse ( chiaramente sostenute da montepremi adeguato e capace di fare differenza) di valore capaci di dare spinta , indirizzo, sostegno allo sforzo incredibile e meritorio che i nostri operatori migliori hanno compiuto e che sospinti dalla passione ancora continueranno a compiere. Di più: un indirizzo del genere sarà viatico per costruire anche la quotidianità, lavoro difficilissimo e meritevole di ogni attenzione e approfondimento. In fondo a tutto c’è il sogno: un turf che sappia ricreare, noi lo abbiamo vissuto, passione e attesa, coinvolgimento e partecipazione e che sappia essere come deve essere momento di cultura che , a parte coloro che si sono battuti per tenerla viva , è stata troppo mortificata e calpestata negli ultimi dieci anni dalle Istituzioni e che invece è la indispensabile base per ripartire. E gli elenchi di pattern e listed ? Con calma ……
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